domenica, settembre 22, 2013

Arrivano i cinesi...


Sono stato a casa a Venezia e sono rimasto basito dalla quantità di locali anche storici che sono passati a cinesi, persino il mio bacaro preferito in fondo a via Garibaldi e il bar centrale di Campo san Bartolomeo, quello davanti alla statua di Goldoni.

Al mercato della verdura si parla più indi che veneziano.

Intendiamoci nulla contro chi viene da fuori regolarmente e vuole lavorare e spesso si rivelano molto più efficienti e volenterosi del locali, ma la cosa snatura un poco lo spirito di luoghi che mi sono nel cuore e mi fa un effetto stranissimo.

1 commento:

  1. Vero. Fa un effetto strano a Venezia ed altrove. Ma la domanda vera sarebbe: ed i bacari e baristi veneziani dove sono andati? a grattarsi la pancia? falliti? Il problema e' chi viene o chi va? e chi resta? come mai il "cinese" lavora in un posto dove un veneziano si e' sentito costretto a vendere, magari strangolato dalle tasse? Davvero i "cinesi" che prendono in gestione un bar pagano ancora meno tasse dei precedenti gestori/proprietari? Si, e' vero forse in qualche attivita' imprenditoriale (il tessile a prato?) lo struttamento senza scrupoli di personale estero clandestino ha fatto la differenza. Ma i piccoli esercizi commerciali di indi, africani, pakistani ecc ... mi sa tanto di voglia di lavorare e rimboccarsi le maniche e cavar fuori di che campare una famiglia ... senza macchine di lusso, scuole private per i figli, ecc. ecc. ...poi quando anche la nuova generazione si sara' occidentalizzata a dovere, venderanno al prossimo derelitto di turno con voglia di riscatto sociale ... magari un veneziano disoccupato figlio di inoccupati di ritorno causa crisi del 2009 e d'intorni.
    In realta' forse Venezia assomigliera' un po' di piu' a quel crogiuolo di anime che fu la Serenissima, dove genti da tutto il mediterraneo si riversava li' a costruire quello che oggi sembra tipicamente veneziano ma che invece fu il felice risultato del Mediterraneo globalizzato del XV secolo di veneti, slavi, levantini, ebrei, greci e chi piu' ne ha piu' ne metta.

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